29 luglio 2020
Proroga dello stato di emergenza al 15 ottobre
Come incide la proroga sui viaggi in e dall'Italia
Da qualche ora è ufficiale la proroga dello stato di emergenza al 15 ottobre per l'Italia, a seguito dell'emergenza sanitaria da coronavirus che ha interessato e colpito duramente il nostro Paese.
"Una misura necessaria a contenere i contagi da coronavirus", è stato dichiarato dalla compagine di Governo, un'azione che però andrà ad incidere su alcuni settori quali, ad esempio, il lavoro, la scuola e il turismo.
Cosa comporta in particolare per il turismo e i viaggi questa proroga?
Proroga dello stato di emergenza al 15 ottobre: i viaggi
Per quanto riguarda i viaggi da e verso l'estero, tanto di piacere quanto di lavoro, la proroga dello stato d'emergenza dell'Italia al 15 ottobre consente al Governo italiano di bloccare i voli da e verso una destinazione se si registra un particolare rischio.
Ad oggi, resta quindi il divieto di ingresso in Italia per chi arriva da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana e e inoltre l'
obbligo della quarantena di due settimane per chi proviene da Bulgaria e Romania.
Nonostante le riaperture e una
leggera ripresa del traffico aereo, quindi, rimane critica quindi la situazione legata ai viaggi, in particolare quelli a lunga percorrenza che si fanno appunto in aereo.
La ripresa del settore è condizionata fortemente dalle
restrizioni di viaggio soprattutto con i Paesi extra-Ue, e dal disallineamento, a livello comunitario, delle politiche di trasporto e delle misure operative di prevenzione del contagio da coronavirus negli aeroporti e sugli aerei.
Questo non fa altro che scoraggiare i turisti dall'intraprendere nuovi viaggi, ostacolando così la ripartenza dell'intero comparto turistico.
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