
09 settembre 2020
Settembre post covid: i dati sul turismo
Ecco il bilancio sulla stagione appena trascorsa, rinominata l’estate nera del turismo
La stagione estiva è ufficialmente chiusa ed è tempo di bilanci per il settore turistico, duramente colpito dalla pandemia da coronavirus che ha messo in ginocchio l’economia del Paese.
In base ai dati forniti da Confturismo Confcommercio e Assoturismo Confesercenti e pubblicati su Il Sole24ore, la perdita economica di questa stagione arriva a 100 miliardi con un calo di oltre 60 mila presenze.
Vediamo nel dettaglio i numeri di una stagione da dimenticare per il settore turistico.
I dati sulle perdite economiche e i numeri sul turismo dell’estate 2020
Di seguito, è possibile prendere visione dei numeri che caratterizzano l’estate 2020:
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presenze nelle strutture ricettive: 148,5 milioni, il 30,4% in meno rispetto al 2019;
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le perdite sono di 100 miliardi;
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da 0 a 100 la fiducia dei viaggiatori è scesa di tre punti rispetto al passato, attestandosi a 63 su 100;
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il settore alberghiero ha registrato un calo del 32,6%;
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il settore extralberghiero è sceso del 27,5%;
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la presenza di turisti stranieri è calata del 65,9%, due turisti su tre. Nel dettaglio i pochi turisti stranieri provengono dall’Europa: Francia, Germania, Svizzera, Austria e Regno Unito, che hanno scelto soprattutto località del Centro Italia e del Nord Italia come mete turistiche;
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leggero aumento dei turisti italiani, l’1,1%. il calo maggiore si è registrato nelle zone del Nord Ovest e Nord Est con il 34% circa in meno, a seguire il Centro con un calo del 31% circa e a seguire il Sud con un calo del 20%.
A tal proposito, quali sono le destinazioni scelte dai turisti nel 2020?
Destinazioni scelte dai turisti nel 2020
La scelta delle mete in cui trascorrere le vacanze estive è stata molto influenzata dal
covid-19 e dalla paura delle persone di poter contrarre il virus.
Nei mesi estivi l’altalena delle presenze nelle località turistiche ha visto una completa assenza di movimento a giugno, un andamento a singhiozzo a luglio e una ripresa troppo lieve ad agosto per garantire un assestamento del settore.
Di seguito i dati sulle destinazioni che hanno maggiormente subito la situazione:
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le città d’arte hanno visto un calo di oltre il 49% delle presenze
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i laghi hanno perso oltre il 48% delle presenze
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le terme sono scese di oltre il 38%
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le località di campagna sono scese di oltre il 39% nelle presenze.
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resiste il turismo in montagna dove si registra un leggero incremento delle presenze di turisti italiano di circa il 2% ma un drastico calo dei turisti stranieri, che supera il 63%.
Conclusione
Le aspettative degli operatori della filiera turismo sono tutte incentrate su settembre e per i mesi a venire, nella speranza che le condizioni socio-sanitarie del Paese si assestino e cresca la fiducia dei viaggiatori, insieme alla voglia di partire.
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