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Green pass e mascherine

Un addio o solo un arrivederci?

Da ieri, 1° maggio, il green pass non è più richiesto per nessuna attività, se non per le visite in ospedale e nelle Rsa.

Nella sua forma base (vaccinazione, guarigione o tampone negativo), la certificazione verde continuerà a essere necessario per i viaggi all’estero, anche se il discorso cambia da Paese a Paese.

Ad esempio nel Regno Unito non ci sono più restrizioni né per la popolazione né all’ingresso nel Paese per chi arriva da fuori. Nella maggior parte dei Paesi europei, invece, è ancora richiesto il green pass o un tampone negativo, antigenico o molecolare, come oltre i confini dell’Europa del resto.

Per quanto riguarda invece gli ingressi in Italia, sempre dal 1° maggio è stato cancellato il Passenger Locator Form, ovvero il modulo di tracciamento utilizzato dalle autorità sanitarie che tutti i viaggiatori in arrivo nel nostro Paese erano tenuti a compilare.

Prorogate, invece, al prossimo 31 maggio le regole generali per gli ingressi dall’estero: resta necessario il green pass base per l’accesso nel Belpaese.

E le mascherine in Italia? Sussiste ancora l’obbligo?

Mascherine obbligatorio: si o no?

Attraverso un emendamento del Governo, invece, è stato prolungato per un altro mese l’uso delle mascherine al chiuso in diverse situazioni. 

In particolare, la mascherina Ffp2 resterà obbligatoria fino al 15 giugno a bordo di tutti i mezzi di trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza (treni, aerei, metropolitane, tram, bus ecc) e andrà indossata per gli spettacoli e gli eventi sportivi al chiuso. Rimane, quindi, l’obbligo di mascherina anche in cinema, teatri, sale da concerto e palazzetti dello sport.

La mascherina, invece, non è più necessaria per accedere in bar e ristoranti.